Singapore – Il giorno dei templi, degli incontri e dei miracoli digitali: Capitolo 2
3–5 minuti

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Risveglio a Little India: energia e incontri improvvisati

La sveglia suona verso le otto del mattino, nel dormitory dell’ostello a Little India. Mi alzo ancora un po’ frastornato dal fuso orario, ma bastano una doccia veloce e una colazione improvvisata con degli sconosciuti nell’area comune per rimettermi in piedi. C’è un’energia speciale in quei tavoli condivisi: ognuno ha la sua storia, il suo zaino, il suo punto sulla mappa.

Esplorando Chinatown: mercati, templi e pioggia tropicale

Poi via, a girovagare per la città. Senza una meta precisa, solo il desiderio di perdermi tra i quartieri.
Andando verso Chinatown a piedi, incrocio subito un mercato colorato e rumoroso cattura la mia attenzione. Accanto, noto un tempio induista: Lo Sri Krishnan Temple. Mi tolgo le scarpe ed entro, curioso. All’interno è in corso una cerimonia. È il primo di tantissimi templi che visiterò durante il viaggio, e già qui sento quella sensazione di rispetto e pace che si respira appena si varca la soglia.

Il Buddha Tooth Relic Temple: spiritualità e meraviglia

Poco dopo visito il Buddha Tooth Relic Temple, una delle meraviglie spirituali di Singapore.
Un tempio buddista moderno e imponente, con tetti rossi e oro, custodisce quella che si dice essere una reliquia del dente del Buddha. All’interno, c’è una sala principale riccamente decorata, con statue doratetessuti colorati, e monaci che pregano in silenzio.
Salgo anche ai piani superiori: al terzo c’è un museo con reliquie, manoscritti e oggetti sacri; in cima, un giardino sul tetto con una ruota di preghiera e orchidee.
Resto lì oltre un’ora, anche perché nel frattempo si abbatte uno di quei classici temporali tropicali improvvisi. Mi rifugio tra le statue e il silenzio.

Quando il cielo si calma, riprendo il mio cammino.

Tra i vicoli di Chinatown e il cibo speziato

Chinatown è un quartiere dalle mille sfumature: grattacieli che spuntano all’improvviso dietro lanterne rosse, centri commerciali iper moderni, ma anche vicoli più autentici, sporchi, veri, dove capita di incontrare anche dei simpatici signori intenti a giocare a Xiangqi, una sorta di scacchi cinesi.
Mi fermo a mangiare in un ristorantino vegetariano, poco fuori dalla strada principale. Il cibo è sorprendentemente buono, semplice e speziato, perfetto per ricaricare le energie.

Il quartiere arabo e la festa musulmana


Attraverso la città fino al quartiere arabo, dove visito la celebre Masjid Sultan. La moschea è bellissima dall’esterno, con la sua cupola dorata che risplende al sole, mentre l’interno è semplice e ordinato.
Qui, quasi per caso, mi imbatto in una festività musulmana. Le strade sono piene di gente vestita elegante, famiglie intere, bancarelle di dolci e preghiere diffuse nell’aria.

Sri Veeramakaliamman Temple: colori e riti induisti

Torno poi a Little India per visitare il Sri Veeramakaliamman Temple, un tempio induista che sembra uscito da una tavolozza di colori. All’interno trovo una cerimonia in corso: incensi che bruciano, suoni rituali, e decine di statue di divinità. Le persone pregano, si inchinano, offrono fiori. È un momento che mi tocca profondamente, difficile da descrivere a parole.

Incontro inaspettato con un amico a Singapore

Poco dopo, apro Instagram per condividere una storia… e arriva un messaggio incredibile.
Un mio amico dentista campano, che lavora a Milano, mi scrive chiedendo se fossi davvero a Singapore. Anche lui era lì, in vacanza con degli amici, arrivato dall’Australia dove stava studiando inglese. Un incrocio pazzesco. Ci organizziamo per vederci la sera stessa.

Marina Bay: spettacolo di luci e serata a Clarke Quay

Torno in ostello, doccia veloce, e poi di nuovo in metropolitana.
Questa volta arrivo a Marina Bay con il giusto anticipo, e riesco finalmente a vedere lo spettacolo di luci e acqua: i giochi di proiezioni sullo sfondo dei grattacieli sono suggestivi e ipnotici. Dopo lo show, resto a lungo a camminare sul lungomare, proprio sotto l’imponente Marina Bay Sands. Un gruppo suona musica dal vivo, e io mi fermo ad ascoltare. L’aria è calda, ma non afosa. La città è viva, ma non aggressiva.

Riflessioni finali: un primo impatto indimenticabile

Alla fine incontro il mio amico e i suoi amici.
Andiamo insieme a Clarke Quay, una zona piena di ristoranti e bar sul fiume. Ceniamo lì, chiacchieriamo come se ci fossimo lasciati il giorno prima, e poi ci salutiamo.

Torno in ostello stanco, ma colmo di gratitudine.
Singapore, con la sua bellezza ordinata e i suoi imprevisti perfetti, mi ha già regalato due giornate dense. Il viaggio è appena cominciato, ma dentro di me so già che sarà indimenticabile.

2 risposte

  1. Avatar
    Anonimo

    La lettura è molto fluida e interesante, mi piace il fatto che hai collegato le foto alla descrizione di tutti gli eventi. Grazie

    Piace a 1 persona

    1. Avatar Vittorio Ragno

      Grazie a te. Mi fa piacere che ti piaccia. Dal capitolo 10 in poi inizia il viaggio, quello vero. Ti consiglio di seguirlo :-)

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sono Vittorio

e ho deciso di raccontare il mio viaggio in solitaria attraverso l’Asia, zaino in spalla e spirito d’avventura.

Dopo anni di lavoro tra uffici e, di tanto in tanto, in giro per il mondo, ho sentito il bisogno di ritrovare un po’ me stesso. Così, nel 2025, ho preso un volo e ho attraversato Singapore, Malesia e Thailandia in un mese.

Questo blog nasce per condividere emozioni, errori, scoperte e ispirazioni.

Qui troverai itinerari, curiosità locali, consigli da viaggiatore e storie vere.